Se siete Donne amanti della Cultura, nell'accezione più vasta del termine; se amate le scrittrici del passato o contemporanee; se vi interessate di eventi storici e di tematiche relative al mondo femminile, sia in chiave impegnata che ironica; se scrivete storie di donne o le immortalate tramite l'obiettivo di una macchina fotografica o grazie alla maestria dell'uso di un pennello o di uno scalpello... allora siete dei "nostri".
domenica 21 giugno 2015
"AGAR" di Maria Pace (Recensione di Emma Fenu)
RECENSIONE
AGAR
Frequentai le lezioni di catechismo in un edificio antico e solenne che, un tempo, era stato un orfanotrofio. I corridoi, attraversati da suore, dispensavano odore di bucato al profumo di marsiglia e di minestra sempre sul fuoco.
Ricordo la storia miracolosa del ventre di Sara, che custodisce e partorisce la vita di Isacco, e il braccio di Abramo levato sul figlio, fermato, nell’ultimo istante, dall’angelo, prima che la morte spezzasse troppi cuori. E ricordo la figura di Agar, che finisce per ricoprirsi della sabbia dell’oblio fra le pagine della Bibbia, traboccanti di altre donne e di altri destini.
Eppure Agar, molti anni più tardi, sovente è emersa dai miei carteggi di studio, sedendosi al mio fianco, in attesa di essere ascoltata, fino a svelarsi in me in tutta la sua complessità di Donna, fra le pagine del libro di Maria Pace, intitolato con il suo nome ed edito nel 2015 con America Star Books.
Il romanzo storico, con un linguaggio studiato, ma scorrevole, e una dovizia di espressioni che lo rendono una macchina del tempo, ci racconta la vita di una creatura destinata ad essere eterna seconda.
Nata a Tebe lo stesso giorno dell’erede al trono, da una principessa secondaria, sposa del faraone, la piccola Agar, il cui nome significa “gioia”, cresce nel gineceo, respirando il profumo di unguenti, miele cotto, petali di loto e gelsomino. Una prigione aurea, per una creatura che ha sete di conoscenza e di indipendenza e che agogna le armi e le navi da guerra più dei belletti e del talamo.
Figlia ed erede di grandi Dee, in lei convergono i poteri e i saperi di Iside, Neith, Sekmet e, soprattutto, Hathor, la Madre Universale, nel santuario della quale la protagonista diverrà, giorno dopo giorno, donna.
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MARIA PACE
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